In concorso per la settantesima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, Judi Dench presenta insieme al regista Stephen Frears il film Philomena, ispirato a una storia vera.
Perché ha scelto di portare al cinema la storia di Philomena?
Stephen Frears: Mi ha attirato la complessità della storia. Mi piacerebbe che anche il Papa vedesse questo film, mi sembra una brava persona. Inoltre oggi la Chiesa, in linea generale, ha un’apertura mentale maggiore. Sono rimasto affascinato dal soggetto sin dall’inizio e mi sono messo a lavorare con Jeff Pope e Steve Coogan sulla sceneggiatura. È un film su una coppia strana, un viaggio on the road di un’anziana signora e uno scaltro giornalista.
Ha avuto modo di incontrare la vera Philomena?
Judi Dench: Si l’ho incontrata in fase di preproduzione del film. Ha un gran carisma ed è piena di vita nonostante abbia ottant’anni. Quando conosci una persona che devi interpretare sul grande schermo cerchi di fare il possibile per renderle omaggio.
Lei ha una propensione nello scegliere storie che raccontano di donne con un forte carisma, per quale motivo?
Stephen Frears: Non è una scelta consapevole, probabilmente sono attratto da storie con personaggi femminili di spessore e carattere. Lavorare con certe donne è davvero incredibile ma può rivelarsi anche problematico!
Che reazioni vi aspettate dal pubblico? E date le tematiche trattate vi aspettate polemiche soprattutto dal mondo della Chiesa?
Judi Dench: La fede di Philomena rimane più salda che mai nonostante le delusioni da parte dell’Istituzione ecclesiastica. Io non ho ancora avuto modo di vedere il film completo quindi non ho una visione totale dell’opera e non posso prefigurarmi come sarà recepita dal pubblico. Quella di Philomena è una storia singola, non tutte le storie simili alla sua sono andate a finire nello stesso modo.
Eva Carducci